Lunedì 29 Aprile 2024

Boxe, follia Fury: spero che qualcuno mi uccida prima che mi suicidi

Intervista choc che il campione del mondo Wba, Ibf e Wbo dei pesi massimi alla rivista Rolling Stone

Tyson Fury, sempre fuorigiri (AFP)

Tyson Fury, sempre fuorigiri (AFP)

Londra, 5 ottobre 2016 - Follia Fury: «Spero che qualcuno mi uccida prima che io mi suicidi».

È una delle frasi dell'intervista choc che il campione del mondo Wba, Ibf e Wbo dei pesi massimi Tyson Fury ha dato alla rivista Rolling Stone, che la pubblica oggi e che in Gran Bretagna sta già facendo molto discutere.

Fury, positivo per cocaina a un test privato a cui si è sottoposto a settembre in vista della rivincita, poi saltata, contro Wladimir Klitschko, ammette di fare uso di questa sostanza, anche se non da molto. Confermando di essere in cura per problemi di salute mentale e depressione,

Fury spiega che «riesco a fare i conti con tutto ciò solo se faccio ricorso all'alcol o alla coca».

«Sono un maniaco depressivo, un bipolare, e spero solo che qualcuno mi uccida - aggiunge il campione del mondo, imbattuto in 25 combattimenti -. Sono uscito per bere e ubriacarmi dal lunedì al venerdì e poi fino alla domenica. E negli ultimi sei mesi ho sniffato cocaina molte volte». Il pugile parla anche dei suoi «demoni interiori», e che questo suo modo di vivere si è intensificato dopo che ha lasciato, nel maggio scorso, il suo 'camp' di allenamento in Olanda. Lunedì scorso, con un tweet, Fury aveva annunciato il ritiro dall'attività agonistica, ma qualche ora dopo ci aveva ripensato.

Ora lo zio e allenatore Peter Fury ritiene che non possa farcela a tornare sul ring prima del prossimo anno. «Io amavo la boxe quando ero bambino - dice invece il campione del mondo - ma ora la odio».

Intanto la federazione pugilistica della Gran Bretagna dopo aver appreso di queste dichiarazioni ha fatto sapere che Fury potrebbe perdere la licenza in quanto ha ammesso di fare uso di cocaina, cosa proibita dai regolamenti dell'ente. Il segretario generale Robert Smith ha detto che «non possiamo ignorare una simile infrazione delle regole. La cocaina è una droga a tutti gli effetti, e il suo uso provoca delle conseguenze anche a livello sportivo».

Una catastrofe umana, prima che sportiva.